Incentivi Rottamazione

Incentivi Rottamazione; Con l’inizio del nuovo anno, appassionati di auto e potenziali acquirenti attendono con ansia i tanto chiacchierati ecobonus 2024. Tuttavia, le anticipazioni presentano una svolta: gli incentivi, sebbene ampiamente discussi nelle ultime settimane, devono ancora concretizzarsi. Il pezzo mancante del puzzle è l’assenza di decreti attuativi da parte del governo, che ritardano i miglioramenti promessi fino alla fine di febbraio.

Questo clima di incertezza sta provocando sgomento in tutto lo spettro. I potenziali acquirenti vengono lasciati nel limbo, a valutare se ritardare i loro acquisti, mentre i venditori, già alle prese con un mercato lento, devono affrontare sfide sempre più impegnative.

Incentivi Rottamazione

Per comprendere appieno la situazione, è essenziale comprendere gli incentivi esistenti e come si prevede che funzioneranno quelli futuri, a seconda della loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, e chi dovrebbe pazientemente attendere cosa.

A partire dall’8 gennaio 2024 entreranno in vigore gli incentivi “certi”. Si tratta in sostanza di una replica degli ecobonus 2023, ancora in attesa del decreto attuativo ma che, secondo quanto riferito, dovrebbero partire dalla data citata. Gli incentivi sono legati alle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli, offrendo maggiori benefici per la rottamazione. Il valore della nuova vettura non dovrà comunque superare i 42.700 euro (35.000 euro + Iva) per i diversi tipi di alimentazione, tra cui elettrico, benzina, diesel, GPL, metano e ibrido. Le ibride plug-in hanno un tetto massimo maggiore di 54.900 euro (45.000 euro + IVA).

Le categorie sono delineate in base alle emissioni di CO2, che vanno da 0-20 g/km, 21-60 g/km, a 61-135 g/km, ciascuna con i relativi incentivi. Il tetto di spesa rimane un fattore cruciale, poiché limita gli sgravi a coloro che acquistano automobili entro la fascia di prezzo specificata.

Tuttavia, il percorso per usufruire di questi incentivi non è privo di ostacoli. L’assenza di un nuovo DPCM e l’imminente aggiornamento della piattaforma informatica pongono delle sfide. Di conseguenza, anche se la campagna ecobonus dovrebbe iniziare l’8 gennaio 2024, gli acquirenti potrebbero dover attendere che le formalità siano in atto prima di accedere alle prenotazioni bonus.

Guardando avanti ai tanto pubblicizzati incentivi “2024”, i dettagli rimangono avvolti nell’incertezza almeno fino al 1° febbraio, quando è previsto un incontro cruciale per decidere sui nuovi incentivi e sulle relative tempistiche di attuazione. Il ministro Adolfo Urso aveva già annunciato a dicembre alcune novità, come l’aumento dei contributi statali per le famiglie con ISEE inferiore a 30mila euro e l’eventuale inclusione delle società di locazione negli incentivi.

Tuttavia, si prevede che il limite massimo di spesa persisterà, i cui dettagli non sono ancora stati resi noti. Il ministro ha sottolineato l’importanza di sostenere la produzione italiana attraverso la modulazione dei massimali di prezzo, puntando a destinare una percentuale maggiore di incentivi ai modelli prodotti in Italia.

Le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione per i ritardi burocratici e la necessità di aggiornare la Piattaforma Invitalia, avvertendo di un potenziale rallentamento del mercato. Il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci, ha espresso preoccupazione per i tempi operativi, affermando che il rischio che i nuovi incentivi non siano operativi nel breve termine è significativo.

In mezzo a questa incertezza, il presidente di Federauto, Adolfo De Stefani Cosentino, ha riflettuto sull’anno impegnativo per i veicoli elettrici e sulla necessità di un salto di qualità nella cultura dei veicoli a impatto zero. Francesco Naso, segretario generale di Motus-And, ha fatto eco a questo sentimento, sottolineando l’importanza di formalizzare tempestivamente la disponibilità delle risorse per prevenire la paralisi del mercato.

Nel corso del 2024, il panorama automobilistico italiano si trova a un bivio. Mentre le promesse di cambiamento e di incentivi sono all’orizzonte, i ritardi e le incertezze gettano un’ombra sull’immediato futuro del mercato. Acquirenti, venditori e operatori del settore vengono lasciati a navigare nell’intricata rete di aspettative e complessità burocratiche, sperando in una strada più agevole da percorrere.

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