Gigi Riva Nato A Leggiuno

Gigi Riva Nato A Leggiuno; Luigi Riva, affettuosamente conosciuto come Gigi, non era solo un calciatore leggendario; era il cuore pulsante dell’orgoglio sardo. Nato a Leggiuno, in provincia di Varese, il 7 novembre 1944, il viaggio di Riva per diventare un’icona sarda si è svolto dopo una tragica perdita: quella di suo padre, sua madre e sua sorella. In cerca di conforto e di un nuovo inizio, arrivò a Cagliari l’8 settembre 1963, un momento cruciale che avrebbe plasmato il suo destino e avrebbe intrecciato per sempre il suo nome con la narrativa dell’isola.

Il Cagliari non era solo un club per Gigi Riva; fu un’ancora di salvezza che lo ancorò alla Sardegna. L’anno 1970 segnò un trionfo storico sia per Riva che per l’isola, quando il Cagliari si assicurò lo scudetto, trasformando la Sardegna da terra associata a pastori e banditi in un fiorente centro di turismo e bellezze naturali. Questa vittoria è stata più di un semplice risultato calcistico; è stata una pietra miliare culturale e sociale che ha fatto eco alla resilienza e allo spirito del popolo sardo.

Gigi Riva Nato A Leggiuno
Gigi Riva Nato A Leggiuno

Il soprannome di ‘Rombo di Tuono’ affibbiato a Riva dal giornalista sportivo Gianni Brera era più di un semplice titolo; è stata una testimonianza del suo fragoroso impatto sul campo. In Sardegna non era solo Gigi Riva; divenne Giggiriva, incarnazione dell’identità dell’isola. Questa trasformazione non è stata forzata; è stata una vera e propria assimilazione allo stile di vita sardo, un viaggio iniziato oltre sessant’anni fa.

Nonostante i tentativi di Giampiero Boniperti di attirarlo a Torino, Riva rimase fermamente fedele alla Sardegna. Le sue radici erano più profonde di qualsiasi offerta e il suo impegno con il Cagliari era incrollabile. Il mondo del calcio è stato testimone di una partnership rara e duratura: Gigi Riva e la Sardegna, una storia d’amore che sfidava la natura transitoria delle appartenenze sportive.

Il 9 febbraio 2005 il Cagliari ha ricambiato questo costante impegno concedendo a Riva la cittadinanza onoraria. Questo gesto, compiuto nella sala consiliare del Comune di Cagliari dal sindaco Emilio Floris, ha consolidato lo status di Riva non solo come icona del calcio ma come membro caro della comunità sarda. Quella stessa sera, lo stadio Sant’Elia ha assistito al ritiro della maglia numero undici, un atto simbolico che sintetizzava il profondo impatto che Riva ha avuto nella storia calcistica del Cagliari.

Al di là del campo di calcio, la vita di Riva è stata una testimonianza di resilienza e di trionfo sulle avversità. Perdendo il padre all’età di nove anni e successivamente cresciuto dalla sorella maggiore Fausta, Riva dovette affrontare difficoltà che rispecchiavano le lotte dei poveri in Sardegna. Il suo viaggio da ragazzino in difficoltà a leggenda del calcio rispecchia la trasformazione dell’isola, che si è evoluta da un ambiente stimolante a una terra di opportunità.

Con una carriera illustre, spaziata da Legnano al Cagliari, Riva ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano. Il suo contributo al Cagliari, dove ha giocato dal 1963 al 1977, rimane impareggiabile, con il record di 208 gol e un ruolo fondamentale nell’assicurare il primo e unico scudetto alla squadra nella stagione 1969-70.

Il 22 gennaio 2024 la Sardegna saluta il suo amato figlio. Colpito da un malore e ricoverato all’ospedale San Michele di Cagliari, le condizioni di Riva, inizialmente stabili, peggiorarono culminando con la sua scomparsa, avvenuta all’età di 79 anni. la fine di un’era, ma l’eredità di Gigi Riva come il ‘Rombo di Tuono’ risuonerà per sempre nel cuore della Sardegna, testimonianza di un uomo che è diventato più sardo di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare.

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