Pilota Frecce Tricolori Morto

Pilota Frecce Tricolori Morto; Una tragedia ha colpito la comunità aeronautica quando un aereo ultraleggero si è schiantato in alta Val Torre, causando la morte di due persone, uno dei quali era il Capitano Alessio Ghersi, pilota 34enne delle rinomate Frecce Tricolori. L’altra vittima, identificata come Sante Ciaccia, 35 anni, era un parente del capitano Ghersi.

L’incidente è avvenuto intorno alle 18,30 quando testimoni hanno osservato l’aereo, identificato come un Pioneer 300 con matricola I-8548, volare verso il basso in una nuvola di fumo, presumibilmente a seguito di una fiamma o di un’esplosione. L’ultraleggero era decollato da Campoformido poco prima del tragico evento e il luogo dell’incidente, situato nel terreno accidentato della Val Torre, si è rivelato difficoltoso l’accesso per i soccorritori, che hanno dovuto allestire un campo base nella zona e raggiungere il luogo a piedi. .

Pilota Frecce Tricolori Morto
Pilota Frecce Tricolori Morto

Il Capitano Alessio Ghersi era uno stimato pilota in servizio presso il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico ‘Frecce Tricolori’. L’Aeronautica Militare Italiana ha espresso profondo cordoglio per la perdita, sottolineando la tragicità dell’incidente. In risposta alla devastante notizia, il tradizionale evento del Primo Maggio a Rivolto, Udine, destinato a celebrare l’apertura della stagione acrobatica, è stato prontamente annullato in segno di rispetto.

Il Generale di Squadriglia Luca Goretti, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha espresso le più sentite condoglianze alla famiglia del Capitano Ghersi, in particolare alla moglie e ai due figli, riconoscendo il profondo dolore che la famiglia sta provando. La comunità aeronautica piange la perdita di un pilota esperto e dedicato, evidenziando i rischi che derivano dall’esercizio di questa professione.

Sono state avviate due indagini per svelare le circostanze relative allo schianto dell’ultraleggero. La prima è guidata dalla Procura di Udine, che sul luogo dell’incidente ha inviato esperti, insieme ai militari della Compagnia di Cividale e Tolmezzo e al Soccorso alpino della Guardia di Finanza. L’indagine mira ad accertare le cause dell’incidente, escludendo l’errore umano data la vasta esperienza del Capitano Ghersi. Contemporaneamente, l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) ha avviato una seconda indagine più tecnica per indagare sull’apparente perdita di controllo del Pioneer, nonostante l’abilità del capitano.

I resoconti dei testimoni oculari suggeriscono che l’aereo era già in fiamme in aria, con un’esplosione avvertita prima che toccasse terra nella zona boscosa, avvolgendo successivamente entrambi gli occupanti nelle fiamme. La gravità dell’incidente solleva interrogativi sull’aeronavigabilità dell’ultraleggero e sugli eventi che hanno portato allo schianto.

La seconda vittima, Sante Ciaccia, aveva raggiunto il capitano Ghersi per un breve volo serale per apprezzare il paesaggio montano. L’uscita è stata un’attività di svago, resa possibile dalla visita di Ciaccia in Friuli per assistere all’Airshow delle Frecce, originariamente previsto per il giorno successivo alla base aerea di Rivolto ma ora annullato come cupo omaggio da parte dei vertici dell’Aeronautica Militare.

Man mano che le indagini si svolgono, la comunità aeronautica riflette sui rischi inerenti al proprio settore, sottolineando la necessità di sforzi continui per migliorare i protocolli di sicurezza e prevenire tali tragici incidenti in futuro. La prematura scomparsa del Capitano Alessio Ghersi e di Sante Ciaccia serve come un toccante ricordo del tributo umano richiesto dagli incidenti aerei, suscitando un lutto collettivo all’interno delle Frecce Tricolori e della più ampia comunità aeronautica.

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