Lucarelli Ragazzo Squalo

Lucarelli Ragazzo Squalo; In un toccante punto stampa presso l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, Matteo Mariotti, il ventenne parmigiano che ha perso una gamba sotto il ginocchio in un attacco di squalo in Australia il 9 dicembre, ha condiviso non solo le sue speranze di guarigione ma anche il dolore che ha sopportato proviene da una fonte inaspettata: un’ondata di odio online. Mariotti ha rivelato che la reazione negativa è derivata da una raccolta fondi avviata dagli amici dei suoi genitori per sostenere il suo futuro, mentre è alle prese con le conseguenze dell’incontro con lo squalo che gli ha cambiato la vita.

Esprimendo gratitudine per il sostegno travolgente di familiari, amici e anche sconosciuti, Mariotti si è lamentato: “Purtroppo c’era anche odio nei miei confronti, sono state dette cose false, ingiustamente”. Il nodo di questa inaspettata animosità, ha spiegato, è stato il post di Selvaggia Lucarelli sulla raccolta fondi organizzata per lui. Mariotti non usa mezzi termini affermando: “Selvaggia, con me hai commesso davvero un grosso errore. Non puoi nemmeno immaginare il male che mi hai fatto. Rispetto ad uno squalo sei più pericoloso”.

Il giovane, che aspira a camminare di nuovo con l’ausilio di una protesi, ha spiegato nel dettaglio le ingiuste critiche che ha subito. “Non ho colpa di nulla. Non ho fatto la raccolta; non ho mai fatto del male agli animali. Anzi, sono un’amante degli animali. Anche gli animalisti mi hanno attaccato. È un odio che non accetto. È stato più difficile combattere questa persona che combattere uno squalo.”

Lucarelli Ragazzo Squalo
Lucarelli Ragazzo Squalo

Il messaggio di Mariotti ai suoi colleghi risuona di resilienza e di un appello all’empatia. “Non dare nulla per scontato. Siamo vivi; cerca di essere felice, vivi la tua vita come vuoi e cerca di fare il bene. Purtroppo ci sono persone tristi e vuote che vivono di male verso gli altri.” Riconosce le sfide poste da queste forze negative, ma rimane fermo nella sua determinazione a superarle.

Nonostante l’ostilità inaspettata, Mariotti resta fiducioso e concentrato sulla guarigione. Il suo sogno è riprendere a praticare i suoi sport preferiti e, soprattutto, tornare un giorno in Australia. Esprimendo il suo amore per il Paese, ha condiviso: “Stiamo cercando di mettere in pausa il mio secondo anno di visto. Spero di poter tornare. Amo l’Australia”.

Dal punto di vista medico la strada per la guarigione è ancora lunga per Mariotti. Il professor Cesare Faldini, professore ordinario di Ortopedia all’Università di Bologna e direttore della Clinica Ortopedica I del Rizzoli, ha illustrato il percorso terapeutico. “Ora verrà sottoposto ad un primo intervento. Ci vorrà qualche settimana perché guarisca e poi procederemo con la protesi”. Faldini ha sottolineato la necessità di intervenire “per modellare la parte restante dell’arto” e ha dettagliato il processo graduale di realizzazione delle protesi immediate, temporanee e definitive preservando il ginocchio di Mariotti.

Mentre Matteo Mariotti affronta sfide fisiche ed emotive nel suo viaggio verso la guarigione, la sua storia funge da potente promemoria della resilienza richiesta non solo contro le avversità della natura ma anche contro le sfide impreviste che possono sorgere dalle interazioni umane. Di fronte all’odio online, si erge a testa alta, esortando gli altri ad apprezzare la vita, diffondere felicità e resistere alla negatività che potrebbe incontrarsi.

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