Antonello Fassari Cesaroni

Antonello Fassari Cesaroni; Antonello Fassari, l’esperto attore italiano, sta facendo un trionfale ritorno sul set dei Cesaroni, segnando un decennio dalla conclusione della popolare serie di Canale 5. Fassari, che ha interpretato Cesare, fratello del protagonista Giulio Cesaroni, riflette sull’impareggiabile successo dello spettacolo, paragonando l’entusiasmo del pubblico al fervore che circondava i Beatles. In una recente intervista, condivide approfondimenti sulla sua diversificata carriera, che spazia dal teatro alla televisione e al cinema.

La serie Cesaroni, nota per la sua esplorazione di questioni contemporanee, originariamente adattata da un formato spagnolo, ha affrontato argomenti come la fecondazione assistita e le sfide delle relazioni moderne. Fassari, che ora ha 71 anni, riconosce che i prossimi episodi vedranno naturalmente dei cambiamenti nel suo personaggio, Cesare, poiché lo spettacolo riprenderà dopo una pausa.

Antonello Fassari Cesaroni
Antonello Fassari Cesaroni

L’attore ricorda l’esperienza surreale di essere riconosciuto per strada durante il culmine dello spettacolo, paragonandola alla fama dei Beatles. Tuttavia, dissipa l’idea sbagliata secondo cui tale visibilità si traduce in ricchezza e felicità per gli attori. Fassari sottolinea la natura transitoria del successo, evidenziando la necessità di adattarsi al panorama in continua evoluzione dell’industria dell’intrattenimento.

La carriera di Fassari, radicata nella recitazione classica, abbraccia un ampio spettro, dalla rappresentazione di personaggi iconici nelle opere di Pasolini, Gadda ed Euripide alla collaborazione con registi come Lattuada, Monicelli e Vanzina. Riconosce le sfide legate alla navigazione in un settore in cui le connessioni personali e il pedigree a volte mettono in ombra il talento. Racconta un incidente con il regista Paolo Virzì, che si oppose alla collaborazione di Fassari con la famiglia Vanzina, rivelando una divisione del settore influenzata dalle affiliazioni politiche.

Esprimendo il suo disappunto per tali divisioni, Fassari critica l’attuale cultura dell’audizione nel cinema, descrivendola come un’esperienza umiliante. In contrasto con i metodi tradizionali utilizzati da leggende del cinema italiano come Scola e Monicelli, l’attore lamenta lo spostamento verso il casting in stile americano e l’influenza multinazionale, che porta ad una perdita di libertà nella professione.

A parte il suo ritorno a I Cesaroni, Fassari è attualmente impegnato in produzioni teatrali. Condivide i dettagli del suo ruolo in “Farà giorno”, uno spettacolo che esplora le dinamiche tra un personaggio di destra e un ex partigiano. Fassari vede questa produzione come un’opportunità per spostare l’attenzione dalle divisioni politiche ed esplorare invece un terreno comune.

L’intervista fa luce anche sui recenti progetti cinematografici di Fassari, tra cui “Flaminia” e “La Tartaruga”. Riflette sul panorama in evoluzione del cinema, dove le audizioni sono diventate una norma, in contrasto con l’approccio precedente di registi come Scola e Monicelli che cercavano attori dal teatro.

L’articolo si conclude con le entusiasmanti novità della settima stagione de I Cesaroni, confermate dallo stesso Fassari. Claudio Amendola aveva accennato a questa possibilità in precedenza, e la conferma di Fassari, insieme alle dichiarazioni della produttrice Verdiana Bixio, crea attesa tra i fan. L’attore, pronto a riprendere il ruolo di Cesare, non vede l’ora di tornare sul set della Garbatella a giugno, promettendo la continuazione dell’amata serie che ha affascinato il pubblico per anni. L’articolo lascia i lettori in trepidante attesa del prossimo capitolo della saga dei Cesaroni, testimonianza dell’eredità duratura dell’iconica serie televisiva italiana.

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