Alessia Pifferi Storia

Alessia Pifferi Storia; Nell’inquietante panorama della psicologia criminale, è venuto alla luce un caso inquietante, che rivela il coinvolgimento degli psicologi nel favoreggiamento di crimini atroci. Al centro dell’inchiesta due psicologi del carcere di San Vittore di Milano, accusati non solo di favoreggiamento ma anche di falso ideologico in relazione al tragico caso di Alessia Pifferi.

Tra le detenute affidate alle cure di questi psicologi c’è Patrizia Coluzzi, una donna di 44 anni il cui agghiacciante crimine ha scosso la comunità. Coluzzi è stata condannata a dodici anni di carcere per aver soffocato con un cuscino la propria figlia di due anni nel marzo 2021, entro i confini del loro appartamento a Cisliano, in provincia di Milano. La gravità del gesto fu ulteriormente accresciuta poiché la Coluzzi, in seguito all’omicidio, tentò di togliersi la vita.

Alessia Pifferi Storia
Alessia Pifferi Storia

Nel corso del processo la Procura di Pavia aveva chiesto inizialmente l’assoluzione per Patrizia Coluzzi. La loro richiesta era fondata su una perizia psichiatrica che concludeva che Coluzzi era incapace di comprendere ed esercitare il libero arbitrio. I giudici che presiedono il caso hanno però scelto di affidarsi alla valutazione di esperti nominati dal tribunale stesso, i quali hanno stabilito che il 44enne soffriva di un’infermità semi-mentale.

All’indomani dell’atto raccapricciante Coluzzi ha inviato un messaggio inquietante al padre della figlia defunta. “Adesso sei libera, puoi dedicarti alle tue cose: il tempo delle tue bugie è scaduto, non ci toccheranno mai più. Chiama la polizia, Edith non ci sarà più”, ha trasmesso in una dichiarazione agghiacciante.

Mentre si svolgono le indagini sui due psicologi, la cartella clinica di Patrizia Coluzzi è stata sequestrata dalla Procura di Milano. Questi documenti sono cruciali per stabilire l’entità del coinvolgimento degli psicologi nei casi sotto la loro supervisione. Le accuse contro di loro sono favoreggiamento, oltre a falso ideologico in relazione alla morte di Alessia Pifferi.

L’intricata rete di questo scandalo non si esaurisce con Coluzzi. L’indagine ha inoltre messo in luce altri tre detenuti affidati alle cure degli psicologi accusati. Lucia Letizia Finetti, condannata all’ergastolo per aver ucciso il marito con quattordici coltellate, è tra le persone di cui sono state sequestrate le cartelle cliniche. La narrazione oscura continua con Alexandra Diana Pocoo e Ahlem Berrich, entrambi oggetto delle indagini in corso.

Queste rivelazioni gettano un’ombra oscura sull’integrità del sistema carcerario e sui professionisti incaricati del benessere dei detenuti. L’intreccio di casi penali, valutazioni della salute mentale e azioni dei responsabili della riabilitazione solleva seri interrogativi sull’efficacia e sull’etica del sistema di supporto psicologico del carcere.

Mentre il procedimento legale si svolge, il pubblico si trova alle prese con la realtà inquietante che gli individui accusati di favoreggiamento dell’assistenza psicologica si trovano ad affrontare accuse di aver contribuito alla perpetrazione di crimini. Il sistema giudiziario deve ora navigare attraverso le complessità di questi casi, garantendo un esame equo e approfondito delle azioni degli psicologi accusati, e allo stesso tempo facendo luce sulle questioni sistemiche all’interno dell’ambiente carcerario che potrebbero aver permesso che tali eventi si verificassero.

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