Sami Modiano Storia; Nel Giorno della Memoria 2024, 400 studenti si sono riuniti nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma per ascoltare l’orribile storia di Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz. È stata un’occasione profonda e solenne. La Fondazione Museo della Shoah e l’Università La Sapienza hanno collaborato all’organizzazione dell’evento, che ha cercato di superare il divario generazionale e preservare vivido e potente il ricordo dell’Olocausto da parte dei giovani.
L’incontro, avvenuto martedì 23 gennaio 2024, non si è limitato all’area fisica dell’università; anzi, si è esteso oltre i confini nazionali con la partecipazione di oltre 500.000 studenti tramite streaming video in tempo reale da oltre 2.000 classi in tutta Italia. L’enorme volume di coinvolgimento ha dimostrato quanto sia cruciale preservare la memoria storica e trasmetterla alla generazione successiva.
L’Orchestra e il Coro della MuSa Classica hanno aperto il concerto con una commovente interpretazione di “Il campo della morte” di Sergej Prokofiev. Si è creata così l’atmosfera per un evento molto sentito che ha voluto ricordare le vittime dell’Olocausto e celebrare la tenacia dei sopravvissuti come Sami Modiano.
Il presidente della Fondazione Museo della Shoah, Mario Venezia, e il rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Antonella Polimeni, hanno salutato gli ospiti sottolineando l’importanza dell’occasione nell’ambito del ricordo. Modiano e l’Università La Sapienza hanno un rapporto profondo, come testimoniano la laurea honoris causa che la Sapienza gli ha conferito nel 2013 e altre iniziative congiunte come la traduzione inglese dell’autobiografia di Modiano, “For This I Lived – My life at Auschwitz-Birkenau and other exiles”. Polimeni lo ha riconosciuto.
Le introduzioni storiche di Umberto Gentiloni Silveri dell’Università Sapienza e Marco Caviglia della Fondazione Museo della Shoah hanno preparato il pubblico all’evento principale, ovvero l’intervista degli studenti a Sami Modiano. I sopravvissuti all’Olocausto vengono spesso definiti testimoni storici viventi e, in questo caso particolare, gli studenti hanno avuto la rara possibilità di interagire con una delle ultime voci di quella terribile epoca.
In una toccante intervista Modiano, che oggi ha 93 anni, ha raccontato le sue esperienze giovanili durante la deportazione ad Auschwitz-Birkenau. Dicendo: “Dovete sapere”, ha pregato gli alunni di tenere presente e portare avanti il peso della storia. Sarai più presente quando io non ci sarò, e farai in modo che ciò non accada di nuovo.” Le sue osservazioni hanno avuto eco non solo all’interno dell’edificio universitario ma anche in tutto il mondo virtuale, dove 500.000 giovani cervelli stavano pagando da vicino Attenzione.
L’obiettivo dell’evento è andato oltre la semplice riflessione sul passato; ha cercato anche di migliorare il presente e di creare un futuro libero dagli errori del passato. Polimeni ha espresso un parere simile, auspicando che le testimonianze dei sopravvissuti come Modiano fungano da luce di consapevolezza, indirizzando la prossima generazione verso la costruzione di un futuro giusto ed equo.
La “Pavane pour une infante défunte” di Maurice Ravel, eseguita dall’Orchestra e dal Coro del MuSa Classica, ha fornito un intermezzo musicale per spezzare l’intenso contenuto emotivo dell’evento. La combinazione di musica e testimonianze dirette ha evidenziato la tenacia dello spirito umano di fronte a sofferenze indicibili, aggiungendo profondità alla celebrazione.
Le parole di Sami Modiano restavano nell’aria al termine della cerimonia, facendo eco al suo appello alla memoria, alla sua speranza per un futuro migliore e al suo impegno per garantire che le atrocità dell’Olocausto non vengano mai dimenticate. La cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming per un vasto pubblico, a dimostrazione dell’importanza duratura della memoria storica nel formare una coscienza sociale che prevenga il ripetersi di tali crimini.
Mario Venezia ha riconosciuto l’importanza della scelta dei giovani partecipanti di essere presenti e li ha ringraziati per essere venuti. Il messaggio che ha lasciato loro è stato semplice ma di grande impatto: “Spero che possiate sempre scegliere tra il bene e il male”. Dopo la toccante dichiarazione di Sami Modiano, quelle parole sono risuonate non solo tra le mura dell’Università La Sapienza ma anche nei cuori e nei pensieri di tante persone collegate in tutta Italia, suscitando un’ondata di responsabilità e di ricordo.