Raffaele Oriani Repubblica; Raffaele Oriani, giornalista con una storia di 12 anni al servizio della rivista del venerdì di Repubblica, ha recentemente deciso di interrompere la sua collaborazione con la testata. La sua decisione è radicata nella sua insoddisfazione per il modo in cui i giornali e gran parte della stampa europea stanno coprendo gli eventi di Gaza. Oriani ha espresso le sue preoccupazioni in una lettera alla redazione.
Nella sua lettera Oriani riflette sulla tragedia in corso a Gaza, descrivendola come una strage accolta con notevole reticenza da una parte significativa della stampa europea, Repubblica compresa. Sottolinea che la violenza a Gaza non può essere pigramente etichettata come una guerra, evidenziando le carenze etiche che i media, compreso lui stesso, condividono di fronte a questa crisi. Sottolinea il ruolo dei media come scorta in questo massacro, prendendo la decisione di separarsi da Repubblica a causa della percepita incapacità di effettuare un cambiamento.
Il Comitato di Redazione ha risposto alla partenza di Oriani, riconoscendo la difficile situazione affrontata dai giornalisti che raccontano il conflitto in Medio Oriente. Hanno intitolato il loro comunicato stampa, pubblicato sul giornale, così: “A fianco dei colleghi che seguono la guerra. No allo sfruttamento”.
Il comunicato affronta una falsa affermazione che circola sui social media secondo cui Repubblica avrebbe firmato un accordo di 12 pagine con l’esercito israeliano, impegnandosi presumibilmente a non parlare con nessun palestinese e accettando di sottoporre articoli e immagini all’approvazione dell’esercito israeliano. Il Comitato liquida la cosa come una bufala e chiarisce che Repubblica, in realtà, è entrata a Gaza per un reportage a dicembre, inquadrata nell’esercito israeliano. Le regole d’ingaggio, delineate in un protocollo militare, erano specifiche per le condizioni di quel servizio e non comportavano la censura politica. Il Comitato esprime solidarietà ai colleghi che lavorano in prima linea e denuncia i tentativi di sfruttare le dimissioni di Oriani per screditare il lavoro di tutti i giornalisti che si occupano del conflitto.
In sostanza, la decisione di Oriani di recidere i legami con Repubblica deriva dalle sue preoccupazioni etiche sul ruolo dei media nella copertura della crisi di Gaza, mentre il Comitato di Redazione difende il giornale dalle false affermazioni, sottolineando il proprio impegno a fornire un resoconto accurato e imparziale dalla zona di guerra.