Fabrizio Gentili Professore; Nel luglio 2022, la vita di Fabrizio Gentili ha preso una svolta inaspettata quando un antibiotico prescritto per un’infezione del tratto urinario lo ha fatto sprofondare in un anno e mezzo di dolori lancinanti. Il 47enne insegnante di matematica e fisica di Serrapetrona, convivente con la moglie e le due figlie, si è ritrovato trasformato da atleta dal fisico statuario a persona immobilizzata su un divano, contando sui bracciali per alleviare il dolore intenso ai tendini .
L’agonia è stata così grave che Gentili, in un accorato post condiviso sui social, ha rivelato: “Non potevo premere i pulsanti del telecomando, schiacciare una zanzara, vestirmi, lavarmi”. Per circa nove mesi è dipeso dalla moglie e dai suoceri per le attività quotidiane di base. I gesti un tempo semplici sono diventati impossibili, portandolo in un viaggio frustrante attraverso gli ospedali e i pronto soccorso di Macerata, Ancona e Foligno. Nonostante numerosi esami del sangue mostrassero risultati perfetti e nessun segno di infiammazione, i medici attribuirono la sua condizione ad un probabile effetto avverso di un antibiotico fluorochinolonico.
Imperterrito, Gentili iniziò il trattamento con cortisone e altri farmaci, solo per scoprire che gli effetti avversi a volte superavano i benefici. Ha perso otto chilogrammi in tre mesi e ha avuto difficoltà anche nei movimenti più basilari. Dopo quattro mesi di fisioterapia è emerso un raggio di speranza, ma è stato di breve durata poiché ha vissuto un nuovo collasso.
Il professore ha intrapreso una battaglia incessante, chiedendo aiuto a reumatologi e neurologi che non riuscivano a trovargli posto nella loro casistica. I centri del dolore di Macerata, Ancona e Rimini hanno offerto vari interventi, ma nessuno si è rivelato efficace. Un mese di ricovero all’istituto Maugeri e sedute in camera iperbarica non sono riusciti a modificare le sue condizioni. Nonostante tante vicissitudini, spese mediche, terapie e integratori sono costati a Gentili tra gli 11 e i 13mila euro solo nel 2023.
Senza una diagnosi concreta, Gentili si è trovato ad affrontare la dura realtà di una vita ridotta alla sopravvivenza, senza alcun sostegno al reddito da parte dello Stato. Il suo grido di aiuto si è rivolto alla comunità medico-scientifica che apparentemente lo ha abbandonato per affrontare gli effetti avversi dei farmaci. Mentre il suo stipendio si riduceva alla metà, Gentili contemplava un futuro incerto, aggrappandosi alla speranza che ogni giorno potesse portare sollievo o una potenziale svolta.
Nel gennaio 2024, ha condiviso la sua storia su Facebook, parlando del dolore che aveva travolto ogni aspetto della sua vita. Il post ha avuto risonanza in migliaia di persone, raccogliendo numerose condivisioni e messaggi di sostegno da tutta Italia. Gentili ha descritto dettagliatamente i drastici cambiamenti avvenuti nella sua vita dopo aver preso Ciproxin, sottolineando il dolore debilitante, la perdita di appetito e l’opprimente bisogno di assistenza costante.
Nonostante la mancanza di diagnosi, Gentili ha mostrato una notevole resilienza. Il suo post non è stato alimentato dalla vittimizzazione o dalla disperazione, ma dal desiderio di aumentare la consapevolezza sui rischi associati agli antibiotici fluorochinolonici. Ha evidenziato le raccomandazioni di Aifa ed Ema che sconsigliano questi farmaci se non strettamente necessari, sottolineando la necessità di cautela nella loro prescrizione.
Gentili ha espresso gratitudine alla moglie, ai suoceri e alle figlie per il loro costante sostegno durante tutto il suo calvario. Ha riconosciuto la difficoltà nel mettere per iscritto la sua storia, descrivendola come un grido al mondo e alla comunità medico-scientifica che sembrava aver chiuso un occhio. Ha esortato le persone a comprendere i potenziali rischi associati a determinati farmaci e l’impatto devastante che possono avere sugli individui e sulle loro famiglie.
Mentre affrontava l’incertezza di perdere il lavoro e alle prese con il peso finanziario delle spese mediche, la storia di Gentili funge da toccante promemoria delle complessità e delle sfide che possono sorgere dalle reazioni avverse ai farmaci. Richiede maggiore consapevolezza, ricerca e sistemi di supporto per aiutare persone come Gentili a trovare risposte e ad orientarsi verso un futuro migliore.