Beppe Menegatti Malattia

La ballerina Carla Fracci, che tornerà al Kennedy Center martedì come artigiana per i visitatori dell’American Ballet Theatre dopo una scomparsa di oltre cinque anni, è una strega tanto quanto le donne coraggiose follette che ritrae così regolarmente.

Le sue esibizioni di lavori come Giselle, Swanilda in “Coppelia” o la ninfa fuorilegge in “La Sylphide” rimangono tra le interpretazioni tradizionali più degne di nota del nostro tempo. (Riprodurrà ciascuna delle tre sezioni durante le prossime tre settimane di arrangiamento di ABT qui.) Si è impegnata a organizzare il capo Beppe Menegatti, a cui attribuisce molti sentimenti di proiezione emotiva.

In ogni caso, l’atmosfera del teatro la avvolge come una corona, come qualcosa nella sua tendenza, qualcosa di dato nella fibra del suo essere.

Beppe Menegatti Malattia

Spenta di capelli e occhi, i suoi riflessi meravigliosamente sagomati vivaci e versatili, parla in una discussione privata con un’attività luminosa simile che trasmette dal palco, facendo cenno con le mani, la fronte e la bocca, ma concentrando continuamente il suo sguardo in modo diretto, consapevole e serio il suo interlocutore.

Nonostante questa adeguatezza dell’attrazione e la particolarità della sua qualità di fronte a un pubblico, nel discutere il suo mestiere è costantemente in associazione con gli altri che sembra rimanere. “Preferirei non essere distante da tutti gli altri”, ha detto qualche giorno fa durante il nostro incontro, riordinando inconsapevolmente la formula del Garbo. Ha sottinteso durante una mostra, tra un’ispirazione emotiva, ma si ipotizza che la sua esigenza di commercio relazionale non si fermi quando il drappeggio scende.

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